Nella nostra Carta Costituzionale il riconoscimento del diritto alla felicità è allo studio e si proporrebbe di inserirvi un nuovo inciso nel secondo comma dell’articolo 3 che reciterebbe così: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno godimento del diritto alla felicità, lo sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Già nella Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti del 1776 leggiamo l’affermazione di questo diritto.
Non è fuori tema l’argomento della Vision di una Impresa sociale come Alba che in tal senso fa una scelta di campo con una posizione attiva e in continuo divenire verso la realizzazione di principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale e che deve operare in rapporto ad essi per realizzare concretamente il bene della comunità umana in spirito di mutualità, solidarietà, democraticità, spirito comunitario.
La Vision di Alba come impresa sociale non può che individuarsi nel mantenimento di uno status ideativo e strutturale aperto alla dinamicità del cambiamento sociale con capacità progettuale, configurazione di nuovi obiettivi, d’incentivi all’azione, di nuovi status del proprio ruolo per sostenere l’avanzare in nuovi assetti economici e sociali non sempre prevedibili e perciò sempre sfidanti. In Alba Cooperativa Sociale l’orientamento dichiarato di essere sempre pronti e adeguati alle sfide del cambiamento diventa la base per mettere in atto ogni processo di servizio alla comunità con la garanzia della continuità come fattore insito nel valore etico della qualità.
“Non è abbastanza fare dei passi che un giorno ci condurranno alla meta, ogni passo deve essere lui stesso una meta, nello stesso momento in cui ci porta avanti.”
Goethe